La casta invisibile delle Regioni e La casta a statuto speciale, due volumi, di Pierfrancesco De Robertische mettono in luce costi, sprechi e privilegi di una classe politica spendacciona che mai nessuno aveva raccontato in una analisi così approfondita e attenta.
Numerose erano le «caste» finite sotto la lente di ingrandimento, ma mai nessuno aveva raccontato con una analisi approfondita e attenta quella delle regioni. Eppure tutti sappiamo che buona parte degli sprechi di cui tanto si discute si annidano proprio in questi piccoli venti stati che compongono il nostro Paese. Un «giro d’Italia» tra costi, sprechi e privilegi, auto blu, disservizi, società partecipate, enti inutili, viaggi merenda, sedi all’estero, maxi-stipendi e debiti record, pieno di risvolti sconosciuti e dati inediti. Divertenti da un lato e inquietanti da un altro. Al nord, al centro e al sud, nelle regioni «normali » e in quelle speciali. È lì che si annida la vera e voracissima «casta invisibile», ancora poco conosciuta.
Per non parlare poi, di quelle a statuto speciale. Dentisti gratis per buona parte della popolazione, i buoni vacanza, il riscaldamento pagato, la tata familiare, le sovvenzioni a pioggia per aziende e privati, le migliaia e migliaia di dipendenti assunti senza controlli. Ecco alcuni dei privilegi di cui godono – chi più chi meno – le cinque Regioni a statuto speciale. Privilegi pagati dagli altri italiani, quelli che in quelle Regioni non vivono. Perchè tra i tanti scandali italiani, l’esistenza delle Regioni a statuto speciale è davvero un relitto del passato. E’ caduta l’Urss, si è riunificata la Germania ma le Regioni autonome non si toccano, così che nel nostro Paese continuano a esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Per la prima volta due volumi che presentano i veri conti, e ricostruiscono i contorni di una anomalia che economicamente e storicamente appare sempre più priva di significato.