Esce in libreria la nuova edizione de «Il Front National da Jean Marie a Marine Le Pen»
Il primo turno delle presidenziali francesi non ha smentito i pronostici della vigilia. A confrontarsi nel ballottaggio del 7 maggio prossimo saranno Emmanuel Macron e Marine Le Pen.
In questi anni il Front national ha conosciuto una ascesa innegabile, risultando per tre volte consecutive il primo partito su scala nazionale, sebbene in elezioni di second’ordine (europee, dipartimentali e regionali) caratterizzate da livelli di affluenza attorno al 50 per cento o addirittura meno.
L’elezione presidenziale è l’unica che i francesi prendono davvero sul serio e in cui si recano alle urne con elevati tassi di partecipazione, superiori al 70 per cento degli aventi diritto. Ed è in questa significativa cornice che il 23 aprile scorso il Front national ha fatto registrare il proprio massimo storico, superando per la prima volta la soglia di 7 milioni di voti.
In che modo questo partito di destra radicale, fondato nel 1972 e a lungo relegato ai margini del sistema politico francese, è arrivato a simili livelli di consenso? E quali sono le sue reali possibilità di installarsi al centro della scena, conquistando il governo del paese? Se ne parla nel libro di Nicola Genga “Il Front national da Jean Marie a Marine Le Pen. La destra nazional-populista in Francia”, uscito il 16 marzo scorso per Rubbettino nella sua seconda edizione.
Il secondo turno delle presidenziali 2017 aprirà prospettive inedite per la Quinta repubblica, in vista delle legislative di giugno in cui si completerà il riallineamento del sistema politico-istituzionale. Nessuno dei due candidati in lizza può infatti contare sul sostegno di un partito radicato capillarmente nel territorio e dotato di una classe dirigente robusta.
Il FN di Marine Le Pen, in particolare, sta conoscendo un crescente successo di opinione e il suo elettorato pare sempre più ampio e profondo, dal punto di vista geografico e socio-demografico. Tuttavia continua a non sfondare nelle regioni ovest della Francia e nelle grandi città, ed è tutt’ora carente sul versante organizzativo e del personale politico, tant’è che spesso fatica a correre in tutti i collegi e nell’Assemblea nazionale di oggi è presente con soli due deputati su un totale di 577.
La scommessa del FN è la costruzione di un polo sovranista che riesca a scardinare il blocco storico gollista e a conquistare un numero significativo di seggi nel nuovo parlamento. Ma il sistema elettorale a doppio turno rende più difficile questo compito nel medio periodo. E allora, se anche riuscisse a conquistare l’Eliseo con una vittoria che avrebbe del clamoroso, Marine Le Pen dovrebbe probabilmente confrontarsi con lo scenario della coabitazione e con una possibile crisi di regime. Il libro di Genga cerca di illustrare le ragioni di lungo periodo di questa difficile scalata al potere della Quinta repubblica da parte di un suo storico outsider.
Nicola Genga è direttore del CRS-Centro per la Riforma dello Stato e collabora con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma. Ha svolto attività di ricerca nell’università “Paris-Est Créteil”. Tra le sue pubblicazioni: Le parole dell’Eliseo. I discorsi dei presidenti francesi da Giscard d’Estaing a Sarkozy (Roma, 2012) e (curato con F. Marchianò), Miti e realtà della Seconda Repubblica
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