In esclusiva per il nostro ufficio stampa la dichiarazione di Jean-Pier Delaume-Myard, portavoce francese di Manif pour Tous sulla dichiarazione di Strasburgo del 17 dicembre in materia di unioni omosessuali e maternità surrogata.
Di Delaume-Myard Rubbettino ha appena pubblicato: “Non nel mio nome. Un omosessuale contro il matrimonio per tutti” (vedi qui)
“Ieri, 17 dicembre, i parlamentari europei, in occasione della relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo e sulla politica dell’Unione Europea hanno preso per la prima volta nella storia dell’UE una posizione netta sul tema della maternità surrogata.
Il Parlamento Europeo “condanna la pratica della maternità surrogata, che mina la dignità umana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce; ritiene che la pratica della maternità surrogata, che implica lo sfruttamento della riproduzione e l’uso del corpo umano per guadagno finanziario o di altro tipo, in particolare nel caso di donne vulnerabili in paesi in via di sviluppo, debba essere proibita e considerata come una questione urgente fra gli strumenti in materia di diritti dell’uomo”.
Come portavoce del Manif pour Tous in Francia e autore di “Non nel mio nome, un omosessuale contro il matrimonio per tutti”, edito in Italia da da Rubbettino, non posso che accogliere con favore questa decisione del Parlamento Europeo. Ma ritengo che coloro che dovrebbero gioirne per prime siano le donne. Era giunto da tempo il momento di ascoltare il grido delle donne che vengono violentate o abusate per “fornire” – come se fossero un distributore di caramelle – bambini per persone egoiste che dimenticano che anche un bambino ha dei diritti.
Oggi, in Europa, nel mondo, il liberalismo sfrenato ha trasformato tutti in una merce soggetta alla legge della domanda e dell’offerta. Vogliono farci credere che è nel nome dei “diritti umani”, garanzia morale indiscutibile, che la maternità surrogata debba essere accettata, nel nome degli interessi dei bambini e del diritto al rispetto della vita familiare. La maternità surrogata non è né altruista, né generosa, né etica. Non è per nulla democratica. La sua legalizzazione rappresenterebbe una regressione della legge, un ampliamento del campo di alienazione.
I violatori dell’anima e dell’integrità, con assegni o carte di credito, nascondono le circostanze di una nascita ottenuta dalla violazione più fondamentale dei diritti umani di madri e bambini. Oltre a essere stupratori e ladri, quelli che fanno appello alla maternità surrogata sono molto spesso futuri assassini. Le cliniche indiane riducono i costi delle cure alla madre, causa questa di un alto tasso di mortalità materna.
Questa è la realtà che chiede la lobby gay, la liberalizzazione della maternità surrogata in nome dei diritti umani, che, secondo alcuni, sarebbe un passo avanti per l’umanità. La maternità surrogata non deve essere vietata solo in Europa ma in tutto il mondo. Ma dobbiamo spingerci oltre: l’UE dovrebbe definire il matrimonio come l’unione di un uomo e una donna e la parentela biologica padre-madre-figlio come la norma.
In Francia e in Italia, dobbiamo rimanere molto vigili. La lobby gay è determinata a chiedere ai nostri politici il riconoscimento della maternità surrogata e della paternità medicalmente assistita. Ho già detto che i LGBT non rappresentano per niente gli omosessuali. Il desiderio di avere figli, lo so, è spesso sincero, ma noi omosessuali siamo persone responsabili, non abbiamo chiesto alla società di organizzare legalmente il furto dei bambini e lo stupro delle donne, per ottenere dei figli.
In Francia, come in Italia, questi progetti devono essere fermati. Le Unioni Civili in Italia non sarebbero che la punta di un iceberg.
È importante far conoscere il mio libro, non per me, non i miei editori, ma perchè non accada che domani, un giovane adulto nato da maternità surrogata o paternità medicalmente assistita venga da noi a chiedercene conto.” – JEAN PIER DELAUME MYARD
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