“Lo Spirito soffia dove vuole e chi siamo noi per sbarrargli le porte?” ha detto ieri Papa Francesco.
L’imprevedibilità dello Spirito, la disponibilità ad accogliere l’inatteso, l’apertura verso quelle persone e quelle condizioni che non avevamo neppure considerato.
E’ questa la cifra del nuovo pontificato di Papa Francesco, un invito cui è dedicato il nuovo libro di Padre Alessandro Barban, priore generale dell’Ordine Camaldolese, scritto a quattro mani con Gianni Di Santo, vaticanista e coautore di libri di Andrea Gallo e Moni Ovadia.
Il nuovo pontificato di papa Francesco, secondo gli autori, ha riacceso nell’animo dei fedeli la passione per una Chiesa profetica e povera, ma ha anche restituito al mondo agnostico e non credente le ragioni per un dialogo sulle ragioni di una spiritualità e una fede non aliene dai problemi del governo delle società. Ripartire dall’uomo per conoscere Dio, per porsi “a tu per tu” con l’uomo moderno e riscoprire insieme le radici dell’evangelio della buona notizia. Che affascina e incuriosisce. Che appassiona e rende aperti a nuove scommesse sul tempo “nuovo” che stiamo vivendo. Che spinge a lasciare l’inverno della fede per ritrovare la primavera dello Spirito. Piccoli passi verso una felicità dell’anima da molti invocata e da pochi conquistata. Il libro di Barban e Di Santo diventa così una guida fondamentale sulle rotte del silenzio, della preghiera e della passione per il bene comune. Senza tralasciare le domande primordiali sulla vita, la morte e l’Altrove. Insomma, il vento soffia dove vuole.