Rubbettino ripubblica “Zefira”, il romanzo profetico dell’autore di “Anime Nere”
Se Gioacchino Criaco, autore del best seller “Anime nere” (dal quale è stato tratto l’applaudissimo film omonimo), l’avesse scritto oggi, “Zefira” sarebbe apparso ai più come una cronaca romanzata degli ultimi anni di vita politica e civile calabrese di cui il “caso” Lanzetta rappresenta solo uno degli ultimi episodi.
Peccato che Criaco quel libro l’abbia scritto sei anni fa, subito dopo “Anime Nere”, e quella storia oggi appare una sorta di nera profezia.
Nel libro corrotti e corruttori si confondono, mafia e antimafia camminano a braccetto, e i paladini dell’antimafia usano la lotta alla criminalità come strumento di autoaffermazione personale se non come grimaldello contro i propri avversari politici… Così a Zefira, luogo immaginario (ma non troppo) della Calabria ionica, il bene e il male finiscono per non essere distinti come ci piace credere. Se in “Anime nere” ci si sorprendeva a scoprire come quei ragazzi dell’Aspromonte fossero più simili a noi di quanto ci facesse comodo immaginare, qui in “Zefira” coloro che dovrebbero essere “i buoni” sono spesso peggiori dei “cattivi”, con l’aggravante di un pesante velo di ipocrisia che annebbia e confonde le cose, come lo zefiro, quel venticello che appare così innocuo eppure nasconde sempre delle insidie per i naviganti, tanto da essere guardato con sospetto dai Greci che vennero ad abitare in questo lembo di terra.
E se il lettore dovesse individuare tra le pagine di questo libro personaggi e situazioni a lui note, non se ne stupisca, talvolta la verità trascende la fantasia.
Il libro
Chi sono i buoni? A leggere i dossier, custoditi nell’archivio segreto del commissariato di Zefira, c’è da restare di sasso. I ruoli si ribaltano e prende forma quella zona d’ombra che sta intorno, e sopra, la ‘ndrangheta. Il vero sistema di potere, che tiene in pugno la Calabria, emerge in tutta la sua dimensione; escono dal buio i volti dei presunti eroi, strateghi di tragiche trame. Ogni morte e ogni fatto nascondono una realtà diversa da quella che appare, perché a quelle latitudini nulla è come sembra. A percorrere i viali di Zefira, colmi di sole e d’oleandri, si avverte il peso di un destino nero forgiato da una stirpe antica che incombe sull’intera città. Ma fuori dal cimitero, dopo l’ultimo agguato, si apprende con sorpresa che a Zefira, comunque, la vita ha sempre il sopravvento. Un sindaco assassinato, un vecchio soldato nazista vissuto in Aspromonte e un latitante mafioso porteranno il commissario Luca Rustici a un passo dalla verità. O forse lo porteranno solo davanti a una scelta.
Gioacchino Criaco è nato ad Africo, ai piedi dell’Aspromonte. È autore di Anime nere dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Francesco Munzi e American Taste