Il Torino Film Festival 2014 e il CSC-Cineteca Nazionale dedicano una retrospettiva a Giulio Questi, che ha appena compiuto 90 anni. Partigiano, collaboratore del “Politecnico” di Vittorini, attore in La dolce vita, Questi è uno dei registi italiani più eccentrici e inclassificabili.
La retrospettiva, curata da Domenico Monetti, Emiliano Morreale e Luca Pallanch, si svolgerà a Torino dal 25 al 28 novembre e comprenderà i tre lungometraggi diretti da Questi: Se sei vivo spara (1967), western di culto in tutto il mondo; La morte ha fatto l’uovo (1968), visionario thriller pop con Trintignant e Gina Lollobrigida, e il “gotico etnico” Arcana (1972) con Lucia Bosé. Verranno inoltre proiettati alcuni dei suoi rari cortometraggi e documentari, girati nell’arco di 60 anni.
Durante il festival presenterà il suo volume, Se non ricordo male, frammenti autobiografici raccolti da Domenico Monetti e Luca Pallanch (Rubbettino), mercoledì 26 novembre, alle 20.15, Cinema Massimo 2 (seguirà la proiezione di Arcana).
Lo stesso giorno, alle 19.00, sarà ospite della trasmissione Hollywood Party di Rai radio 3 condotta da Alberto Crespi e Enrico Magrelli.
Il libro: «Ho fatto il partigiano nelle valli bergamasche, ho preparato carte d’identità false per gli ebrei, ho venduto armi, ho bocciato le poesie di un giovane Pasolini, ho fatto da guida a Le Corbusier, ho incontrato Orson Welles, ho diviso la povertà con Marco Ferreri e i ricordi di guerra con Fenoglio, sono stato aiuto regista di Zurlini, Ettore Giannini e Rosi, ho lavorato nella famosa Lux Film di Gualino e Gatti, ho bocciato i provini della Loren e della Koscina… Ero il pupillo di Vittorini, pranzavo con Ferruccio Parri, Gassman e Rossellini, lavoravo di nascosto assieme ad Antonioni. Ho fatto coppia con il geniale Kim Arcalli, ho diretto Tomas Milian, Jean-Louis Trintignant, Gina Lollobrigida, Lucia Bosè… Sono scappato dall’Italia e ho vissuto nell’Isola di Baru, in Colombia, fraternizzando con Gabriel García Márquez… Ho girato il mondo con il folle produttore Daniele Senatore: abbiamo tirato coca nel bagno di Richard Burton, dormito nel letto della Loren a Central Park, aperto uffici a New York, Los Angeles e Cartagena… Un giorno mi sono ritirato in casa e ho cominciato a girare film da solo, con la videocamera, per la fantomatica casa di produzione Solipso Film…». Nel secondo Novecento il lucidamente appartato Giulio Questi è stato sempre presente, fra cinema e letteratura, realtà e mistificazione. E questo romanzo di formazione di un novantenne narra le sue straordinarie avventure.