“Un romanzo bellissimo” Antonio D’Orrico su “Sette – Corriere della Sera”
“Altre stelle uruguayane” è il romanzo di Stefano Marelli, esordiente ticinese (vive a Sagno) che nella vita ha fatto un po’ di tutto, dal benzinaio al giornalista, dall’oste all’autore di sottotitoli per la TV.
Il romanzo di Marelli è una di quelle storie che non si abbandonano che tengono il lettore incollato dalla prima all’ultima pagina, seppure lo stile sia improntato alla proverbiale leggerezza calviniana con un pizzico di ironia che rende la lettura ancora più piacevole.
La storia è questa: Sauro, ex turista, sopravvive in Sudamerica grazie a un lavoro che mai gli consentirà di tornarsene a casa. In un villaggio amazzonico conosce il Brujo, un vecchio barbone che gli racconta la sua avventurosa storia. Sotto quei panni puzzolenti si cela Nesto Bordesante, un uruguagio che, trascorsa l’infanzia in orfanotrofio e l’adolescenza nella pampa, diventa calciatore. Grazie al cognome italiano rubato al suo migliore amico, viene ingaggiato dalla squadra voluta da Mussolini e diventa uno strumento di propaganda del regime. Dopo il ribaltone, a causa dei trascorsi fascisti, mondo del pallone e società civile lo mettono al bando. Riparte da zero e, alla guida di una squadretta di periferia, sa riconquistare l’ambiente che lo aveva ripudiato. Ma il gioco d’azzardo e una morale discutibile lo mettono nei guai: c’è una taglia sulla sua testa. Coi sicari ormai alle calcagna, Nesto approfitta di un capriccio del destino e si mette in salvo. Tutti lo credono morto. Ma lui, nell’ombra, s’inventa una nuova vita.
Un grande romanzo, l’ha definito Antonio D’Orrico anticipandolo sul settimanale del Corriere della Sera. E se lo dice lui…